Il ministro Piercarlo Padoan ha confermato ai Senatori Pd che le regole del piano Juncker sono ancora in discussione in Europa. Le istituzioni locali potranno proporre progetti strategici prevedendo partnership private.
“Le regole del Piano Juncker sono ancora in discussione in Europa, le istituzioni locali potranno proporre progetti strategici anche prevedendo partnership private”. È quanto emerso dalle risposte che questa mattina il ministro dell’economia Piercarlo Padoan ha fornito ai parlamentari nella commissione affari europei. Tra questi anche il senatore del PD Silvio Lai, che sull’argomento ha presentato una interrogazione insieme ad altri senatori del Partito Democratico. “Se i progetti sono stati già selezionati in Italia, quali sono i criteri utilizzati e perché le Regioni non hanno potuto fare proposte? E perché individuare la bancabilitá come criterio vincolante piuttosto che gli investimenti infrastrutturali destinato a colmare le disuguaglianze tra territori.” Queste le domande formulate dal senatore Lai durante l’audizione del rappresentante del governo, richiamando alcune notizie di stampa in parte confermate da esponenti di via XX settembre.
“La junckerabilitá – ha affermato il senatore Lai – non può essere identica alla bancabilitá, perché in questo secondo caso i progetti sono finanziabili al privato direttamente dalle banche ma non si andrebbe nella direzione di progetti strategici e di valore pubblico, indispensabili per aumentare la competitività europea e dei singoli stati.”
Le risposte del Ministro, come detto, sono state rassicuranti e hanno fugato i dubbi e le preoccupazioni sorte dopo la notizia della selezione di 100 progetti che in questo modo avrebbe tagliato fuori le Regioni e le istituzioni locali. “I progetti di cui si é parlato nelle scorse settimane non hanno relazione con il piano Juncker ma si tratta di interventi individuati e sostenuti ordinariamente dalla la Banca Europea. Per questi i criteri di selezione prevedono la bancabilità mentre l’Italia si batte perché per il piano Juncker si utilizzino parametri e caratteristiche diverse”.
Padoan ha affermato che “la governance del piano Juncker é ancora da definire così come le regole che sono in discussione in questi giorni. Deve essere nominato un board di 4 esperti, ma l’integrazione con gli Stati é ancora in costruzione come dimostra la decisione di ieri di utilizzare le banche promozionali (in Italia la Cdp) come strumenti di partecipazione degli Stati al fondo Juncker.
Infine, per gli investimenti é chiaro che si deve intervenire su infrastrutture dove il mercato da solo non riesce, ma dove il pubblico non si sostituisce al privato ma lo integra. Progetti profittevoli ma in senso pubblico.
“Intendiamo concentrarci dunque – ha detto Padoan rispondendo ancora ai senatori Pd – su investimenti infrastrutturali che sarebbero troppo rischiosi per il solo settore privato. Si tratta di pensare un sistema pubblico che si accolla solo il rischio in eccesso non le risorse fondamentali”. Per questo la bancabilitá non potrà essere l’unico criterio, gli investimenti – ha poi concluso – vanno fatti dove la crisi ha danneggiato di più e dove servono di più per ripartire e creando le condizioni perché ci sia la massima possibilità di proposta e di verifica delle scelte da parte del pubblico anche a livello locale oltre al coinvolgimento dei capitali privati.”
Rispondi