Intervista a La Nuova Sardegna del 10/02/2018
SASSARI. Con coraggio è sceso dentro la battaglia dell’uninominale per guadagnarsi sul campo il suo posto alla Camera. Ma Silvio Lai è un generale del Pd, parlamentare uscente, si ripresenta nel collegio nord. Anche lui risponde al decalogo proposto dalla Nuova a tutti i candidati. Lavoro. «Abbiamo carenze sul piano della formazione, e bassi livelli culturali e professionali. Dobbiamo puntare sulle competenze. Vanno riqualificati settori come l’edilzia. Ma più in generale dico che si deve evitare di avere un solo mestiere e la terza media. Si deve investire su scuola e lavoro. La riqualificazione è la soluzione a breve termine. Ma per il futuro si deve puntare sulla preparazione. Si deve puntare su turismo, agricoltura, servizi e alta tecnologia». Trasporti. «Dobbiamo puntare su un treno che ci porti da Sassari a Cagliari e da Olbia a Cagliari in un’ora e 20. La cura del ferro va sostenuta anche con forti investimenti. Penso a un mutuo di 20 anni. Perché se non si connette e si avvicina tutta la Sardegna avremo un’isola che ruota intorno a Cagliari. Ma serve anche un altro approccio sul trasporto aereo. Fa molto bene l’assessore Carlo Careddu che ha promosso con il governatore Pigliaru la creazione di un unico sistema che metta insieme i tre scali. E sulle navi è indispensabile riscrivere ora la convenzione». Turismo. «Si deve puntare a far diventare tutta l’isola appetibile, non solo alcune zone come Alghero, Villasimius e la Costa Smeralda. Oggi i turisti preferiscono la Sardegna, ma si deve lavorare per fare un sistema. Servono hotel di qualità. Servono camere di albergo con standard internazionali. Inutile tentare di fare turismo con camere di hotel da 20 metri quadri se nel resto del mondo sono da 45. In passato abbiamo puntato sulle seconde case. Un fenomeno fuori controllo che non ha prodotto nulla, al massimo ha consumato suolo». Urbanistica. «La legge urbanistica va approvata subito. Sarebbe un fallimento della legislatura non approvarla. Non si può andare avanti senza regole. E dico anche che serve una normativa sul sistema alberghiero. Una legge severa, che punti sulla qualità delle strutture. Non è detto che questo tema degli hotel debba essere contenuto nella legge urbanistica, ma non si può andare avanti senza regole certe». Industria. «Quello che già esiste deve essere mantenuto e rilanciato. Ma con una grande attenzione per l’ambiente. È chiaro che il futuro dell’industria è nell’innovazione e nella digitalizzazione. L’industria 4.0 deve essere il nostro orizzonte. L’esempio di Abinsula, che dà lavoro a Sassari a 90 ingegneri, deve essere un esempio. E non dobbiamo dimenticare il progetto della Chimica Verde che non ha espresso le sue potenzialità». Agricoltura. «Si deve continuare con l’abbattimento delle tasse per i giovani agricoltori e valorizzare la banca delle terre incolte per rimettere in moto le potenzialità del territorio. Ripartiamo in molti settori e quello dei formaggi può diventare una miniera per la Sardegna». Spopolamento. «Il vero tema è la denatalità. Oggi il primo figlio lo si ha a 35 anni, la società cambia, ma si deve come minimo rallentare l’inurbamento. Lo si può fare garantendo la qualità della vita e dei servizi nei territori. Dobbiamo creare lavoro nei territori e lo si deve fare sulla base delle nostre caratteristiche, come il turismo e l’agroalimentare». Infrastrutture. «La grande scommessa è sconfiggere la sete. Il clima cambia e l’isola soffre sempre più la siccità. Servono grandi opere che garantiscano l’acqua per i campi e l’uso umano». Parchi. «Possono essere una grande svolta. Io propongo un parco montano nazionale che metta insieme Goceano, Monteacuto e Logudoro. Un’occasione di crescita per i territori. Per fare arrivare fondi e limitare lo spopolamento». Insularità. «Credo che il maggiore ostacolo sia l’Europa. La Sardegna non viene considerata come una piccola isola, ma come un mercato potenziale. Non vengono presi in esame dall’Ue dei parametri come il gap infrastrutturale che penalizza la Sardegna. E su questi aspetti che si deve ragionare». (l.roj)
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