Decreto vaccini, segno di civiltà

Favorire l’informazione per superare confusione e resistenze

L’approvazione in senato della legge di conversione del decreto in materia di prevenzione vaccinale è un segno di civiltà a tutela della salute individuale e nel rispetto di quella collettiva. “Il provvedimento che ora passa alla Camera per l’approvazione definitiva, si è reso necessario a fronte della preoccupazione che ad un evidente riscontro statistico sulla diminuzione delle vaccinazioni potesse corrispondere, come già sta avvenendo per il morbillo, la ripresa di malattie che nel secolo scorso hanno prodotto gravi epidemie. L’introduzione della copertura vaccinale in età scolastica assume anche un valore di giustizia sociale e di contrasto alle diseguaglianze. Il Senato, facendo leva sulle indicazioni della scienza e della ricerca, ha saputo valorizzare, senza pregiudizi per la diversità di opinioni, il testo governativo introducendo alcune modifiche qualificanti che ne faciliteranno la concreta applicazione e consentiranno di dare le giuste informazioni sui rischi effetti-benefici che, in assenza di conoscenze di merito, possono aver provocato confusione e preoccupazione”. L’obbligo vaccinale introdotto non può assumere valore coercitivo poiché non si può che partire dall’assunto che la libertà individuale termina quando può ledere la salute degli altri. E i numeri stanno a dimostrare questo: più di tremila e trecento casi di contrazione del morbillo nei primi sei mesi del 2017 e di questi quasi il 90% su soggetti non vaccinati. Di contro l’OMS ha stimato che ogni minuto vengono salvate cinque vite, pari a 7.200 vite al giorno, grazie proprio alla somministrazione dei vaccini. Non si poteva non intervenire così come sarà doveroso, e la legge lo favorisce, rimettere al centro di una grande campagna pubblica di sensibilizzazione le famiglie e le istituzioni locali per dare certezze e sicurezza a chi, per paura, disinformazione, strumentalizzazione, ha fino ad ora fatto scelte diverse. Avere infine introdotto la possibilità di fare un tagliando applicativo ogni tre anni per alcuni obblighi vaccinali sulla base dei dati epidemiologici è attestazione di rigore e di responsabilità legislativa, nell’interesse generale della collettività.



Categorie:Diario, Economia, In Sardegna, Partito Democratico, Politiche, Salute e sociale

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