Versalis, Descalzi non convince su cessione chimica

Offerta a SK ancora non chiusa, positiva apertura a Cdp, ora tocca al Governo

Considero importante l’apertura (per la prima volta!) fatta dall’amministratore Delegato di Eni all’ipotesi, che per primi abbiamo promosso, di un possibile coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti nella vicenda Versalis. A questo punto  la palla passa all’iniziativa del Governo, al quale affidiamo la valutazione su quanto il settore possa essere determinante nelle politiche industriali del futuro per il nostro Paese.

Le parole dell’amministratore hanno portato diverse novità sul versante della chimica. Innanzitutto rende chiaro il processo di vendita di Versalis sinora attuato, con sei offerte e neanche un italiano che si sia fatto avanti. Questo non fa che confermare, purtroppo, che il sistema imprenditoriale italiano si fa avanti solo per aeroporti e autostrade, basato su tranquille concessioni pubbliche, piuttosto che sulle praterie più rischiose del mercato.

 

Detto questo, non corrisponde al vero che Versalis, come affermato da Descalzi rappresenta l’8% della chimica italiana. L’azienda dell’Eni vale molto di più nella chimica di base e vale molto di più per la sua forza economica e finanziaria data dall’essere di proprietà di Eni e per la sua possibilità di fare investimenti e connessioni con i mondi innovativi della economia verde e di quella blu. Una cosa è pensare al sistema della chimica italiana come un mondo di piccole realtà e di start up, un conto è avere un player di dimensione nazionale e internazionale in grado di imprimere una direzione di marci e di custodire l’interesse del Paese. Per questo non convince la leggerezza con la quale non tanto Eni ma l’Italia si liberi di Versalis, intendendo per essa questo player con testa italiana in un settore strategico. Proprio le affermazioni di Descalzi sulla centralità della risorsa umana, 8-10 anni per formare un ingegnere o un geologo, inducono a pensare che devono rimanere in casa anche i ricercatori e i tecnici Eni che lavorano per Versalis, e per il nostro Paese.

 

Per tutte queste considerazioni avevamo proposto il coinvolgimento di Cassa Depositi e Prestiti. Volevamo e vogliamo evitare  che il contenitore più importante di un settore strategico per un Paese industrializzato, passi in mani straniere.



Categorie:Diario, Economia, In Sardegna, Partito Democratico, Politiche

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