La commissione di inchiesta sugli infortuni sul lavoro presieduta da Camilla Fabbri ha audito ieri i rappresentanti di Aiea una delle associazioni che si occupano delle vittime dell’amianto, dopo la nostra sollecitazione firmata con i colleghi Cucca e Angioni, ad aprire un fascicolo sulla vicenda dei lavoratori sardi di Ottana, ingiustamente danneggiati e privi del riconoscimento ottenuto da altri stabilimenti gemelli come quello di Pisticci in provincia di Matera.
Il 12 aprile é già stata convocata l’Afeva guidata da Tore Garau, associazione storica che dalla Sardegna ha attraversato il Tirreno e che da anni si occupa dell’amianto nelle strutture civili e militari.
Detto questo, non posso che esprimere soddisfazione per l’esito di quest prima audizione della commissione d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro e le malattie professionali sulla vicenda dell’amianto in Sardegna. Un primo passo davvero positivo che conforta sul fatto che sia il primo passo istituzionale per fare chiarezza su Ottana, ma anche per verificare Porto Torres e Assemini e dare giustizia ai lavoratori del settore chimico industriale e ai cittadini coinvolti.
In assoluto va evidenziato un fatto: la commissione d’inchiesta ha riconosciuto che il problema amianto in Sardegna c’è e, soprattutto, c’è stato, come ha ricordato il presidente della commissione, un trattamento disomogeneo tra i lavoratori di stabilimenti, a danno di quelli sardi.
Ora si prosegue: dopo la convocazione dei rappresentanti di AIEA, il prossimo 12 Aprile è prevista una nuova audizione della commissione, questa volta con i rappresentanti di AFEVA Sardegna, che lavora da anni sui danni legati all’esposizione all’amianto.
La nostra soddisfazione è legata soprattutto all’approccio che la Presidente Fabbri ha avuto rispetto alla vicenda dell’amianto negli stabilimenti ex Enichem sardi.
Non era scontato il riconoscimento immediato che il problema va affrontato, sia per fare chiarezza che per garantire giustizia ai lavoratori esposti e ai loro familiari, e che oltre Ottana, l’indagine dovrà appurare anche se c’è stata esposizione in altri stabilimenti.
Pensiamo anche a Porto Torres dove è di pochi giorni fa la morte di un lavoratore la cui patologia potrebbe essere legata all’esposizione all’amianto.
Dunque il percorso che è stata aperto con l’audizione di ieri prevede ancora altre importanti tappe: come detto saranno sentiti i rappresentanti sardi dell’associazione AFEVA ma si proseguirà anche sentendo le istituzioni regionali, le autorità amministrative e giudiziarie che stanno seguendo il caso, e attendiamo nelle settimane successive il sopralluogo della commissione.
La Presidente Fabbri, che ancora ringraziamo e che siamo pronti a supportare in ogni modo, ha affermato che si dovranno anche accertare le responsabilità delle gestioni degli stabilimenti. Questo perché fare giustizia significa risarcire le vittime e i loro familiari, ma anche individuare con precisione le responsabilità dirette e indirette, anche nei tanti silenzi.
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