Necessario aprire riflessione approfondita sulla continuità territoriale merci
“Una primaria azienda sarda che da trent’anni opera nel settore del trasporto merci e collega la Sardegna al continente al servizio dell’economia della regione, si sarebbe vista negare inspiegabilmente il posto nella nave della Tirrenia per la tratta Porto Torres-Genova. Anche in questo caso, come in quello analogo segnalato alcune settimane fa, si trattava di merci deperibili e dunque il danno per il mancato trasporto è ingente. Ma a preoccupare ancora di più è il fatto che l’azienda in oggetto ha recentemente deciso di utilizzare per il suoi trasporti da Olbia a Livorno anche le navi della Grimaldi. La domanda a questo punto è d’obbligo: i due fatti sono in qualche modo legati? Se la risposta fosse affermativa ci troveremmo di fronte ad una sorta di abuso di posizione dominante sul mercato. Per di più in una condizione nella quale alcune di queste rotte sono sovvenzionate dallo stato.” A chiedere immediati chiarimenti su questa vicenda è il senatore del PD e componente della commissione Bilancio di Palazzo Madama Silvio Lai che facendo propria una segnalazione ricevuta nei giorni scorsi sollecita un intervento del ministero dei trasporti per la responsabilità legata alla convenzione per i collegamenti marittimi in regime di continuità territoriale. Contestualmente Lai intende interessare della vicenda anche l’Antitrust e l’Agenzia nazionale per i trasporti. “La spiegazione data dalla compagnia di navigazione per la mancata accettazione del mezzo avrebbe inizialmente fatto riferimento ad un debito pregresso, che l’azienda per altro avrebbe già saldato. L’altra motivazione addotta presenta aspetti ancora più controversi. Il mezzo non sarebbe stato imbarcato a causa di un ritardo nell’arrivo all’imbarco. Su questo punto c’è da dire che la ditta effettivamente non sarebbe arrivata tre ore prima come richiesto dalla Tirrenia ma è altrettanto vero che altri mezzi giunti anche successivamente sarebbero stati regolarmente imbarcati.
Ma c’è di più: trattandosi di merci deperibili, nella fattispecie carciofi destinati a mercati della penisola, la necessità di arrivare a ridosso della partenza è condizione praticamente indispensabile. Questo per impedire che gli ortaggi debbano essere tagliati e preparati per il viaggio con un anticipo che metterebbe a rischio la loro freschezza e dunque commerciabilità. Per chiarire ulteriormente: se la regola delle tre ore di anticipo venisse sempre seguita alla lettera il danno sarebbe gravissimo non tanto per le ditte che si occupano di trasporti ma anche per gli stessi produttori sardi e, aggiungiamo, anche per i consumatori che vedrebbero arrivare sulle loro tavole alimenti preparati per il viaggio con eccessivo anticipo. Tutto questo per rimanere nell’ambito delle motivazioni addotte dalla compagnia, meritevoli comunque già esse di necessari approfondimenti.
Non vogliamo pensare che il mancato imbarco oggetto della segnalazione sia in realtà legato alla scelta dell’azienda di servirsi anche di un’altra compagnia per la rotta di Livorno. Sarebbe ancora più grave e gli interrogativi da porre sarebbero ben altri e andrebbero girati immediatamente sia al Ministero che all’Autorità garante della concorrenza. Voglio far notare che fatti come questo possono avere ripercussioni gravissime per l’economia di una regione che vive già una difficile situazione di crisi. In ogni caso – osserva ancora il senatore del PD – non è pensabile e ne accettabile che un’azienda sarda si trovi a dover perdere commesse importanti a causa dell’impossibilità di poter effettuare la tratta Genova Porto Torres. La condizione di insularità reca purtroppo già gravi svantaggi a questi non se ne possono e non se ne devono aggiungere altri. Ecco il motivo per il quale l’intervento del Governo e dell’Antitrust deve essere immediato e mirato a chiarire questa ed altre vicende, come detto già segnalate nelle scorse settimane. Ma più in generale è necessario chiarire una volta per tutte che quando si parla di continuità territoriale per le merci ci si riferisce ad un diritto che non può e non deve essere messo in discussione. Chiunque opera con sovvenzioni dello Stato deve fare ogni possibile sforzo per garantire ai sardi le stesse condizioni di chi opera nel continente. Immaginiamo quanto può essere grave ed inaccettabile se invece venisse fatto un qualsiasi sforzo nella direzione opposta.
Occorre aprire una riflessione approfondita sul tema della continuità territoriale delle merci, visto che sul fronte passeggeri la competizione sulle tariffe dopo l’arrivo della Grimaldi appare essere già matura ed efficace e inoltre aiutata dalla presenza della continuità aerea. Proporrò alla commissione trasporti del senato l’avvio di un’indagine conoscitiva sul finanziamento della continuità territoriale per le merci e ho chiesto al l’autorità nazionale per i trasporti di aprire anche essa un fascicolo sullo stesso tema. In particolare bisogna verificare con attenzione se i regolamenti delle compagnie e i comportamenti operativi siano adeguati ai vincoli che vengono applicati sulle merci in partenza da e per la Sardegna o se siano in conflitto con le esigenze dei produttori e i diritti dei cittadini, come dimostrato dal caso delle merci deperibili.”
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