L’estate sta finendo, i lavori sono ancora in corso e non sarà qualche giorno in più a danneggiare l’isola dopo i cinque anni della scorsa legislatura.
Cappellacci forse ripensa al suo fallimento e con tutta la faccia tosta di chi per un’intera legislatura non è riuscito a portare a casa un solo risultato positivo per la nostra isola si permette di criticare chi ha finalmente avviato un confronto serio con il governo. Il tavolo formale sull’insularità infatti esiste ed esiste grazie all’impegno e alla caparbietà del presidente Pigliaru: questo è di per sé un fatto incontestabile e un successo fuori discussione.
Nella foga della polemica a tutti i costi cita inadempienze legate alla sua gestione cui la giunta Pigliaru sta cercando di ovviare. Non piace a Cappellacci che l’attuale governo regionale abbia avviato finalmente un confronto con lo Stato per cercare di ottenere quanto lui non è riuscito a portare a casa in cinque anni di governo del nulla. Eppure potremmo ricordargli quante occasioni e quanti finanziamenti sono andati perduti a causa della sua autorevolezza scarsa – per non dire inesistente – rispetto a Palazzo Chigi. Questo governo regionale, fin dal suo insediamento, si è messo al lavoro su proposte concrete per superare il gap dell’insularità mentre lui, Cappellacci, ha giocato a fare l’armatore facendo perdere soldi alle casse regionali.
È giusto che non si perda altro tempo, oltre a quello che in questi 5 anni è stato fatto perdere alla nostra isola, ma sarebbe anche giusto che chi è all’opposizione provi a portare una proposta alternativa per la risoluzione dei problemi, invece di sperare che chi è arrivato dopo di lui riesca nell’impresa di fare peggio. Stia sereno Cappellacci, la forza tranquilla, l’impegno costante e il lavoro di approfondimento del presidente Pigliaru e dell’assessore Paci riusciranno dove il dilettantismo e la politica degli annunci flop del centrodestra hanno fallito rovinosamente.
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