DL Droghe: passi in avanti sulla lotta alla tossicodipendenza e contro gli abusi delle multinazionali

Con il dl droghe il Senato ha approvato un decreto legge che affronta una sentenza della corte costituzionale sulla legge Fini Giovanardi e e la sentenza dell’antitrust sul caso Avatin-Lucentis: sono passi in avanti importanti nella lotta alla tossicodipendenza e contro gli abusi delle multinazionali.

Nella prima parte si affronta dunque la situazione che si è creata in seguito della recente sentenza n. 32 del 2014 della Corte costituzionale nell’ambito delle sostanze stupefacenti e psicotrope a che ha dichiarato costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella cosiddetta legge Fini-Giovanardi, in particolare quelle riguardanti le sanzioni che vengono riportate a quelle precedenti la norma corretta.

Certamente non si tratta di una norma avanzata e innovativa ma di una correzione dovuta. Occorre infatti sapere che serve una normativa sulle tossicodipendenze che tenga conto delle evidenze scientifiche e, soprattutto, che sappia tenersi lontana dalle strumentalizzazioni politiche ed ideologiche, perché proprio nel campo delle droghe, le strumentalizzazione ideologiche sono frequenti e insopportabili perché cavalcare la paura – come ha detto Nerina Dirindin – può servire a creare qualche consenso elettorale, però è estremamente colpevole nei confronti delle famiglie e dei giovani.

Il problema non è soltanto quello della definizione delle pene, né tanto meno quello di svuotare le carceri: il problema è di fare in modo che chi può essere curato e trattato al di fuori delle carceri venga trattato da servizi effettivamente in grado di farlo. E l’apprezzamento del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza ci dice che con questo decreto stiamo andando verso la giusta direzione, verso un nuovo modo di trattare le dipendenze delle droghe.

Ha ragione chi dice che il provvedimento cercava un equilibrio delicato che è stato raggiunto, con passi in avanti dal punto di vista della giustizia e da quello della salute.

Viene ribadito un interesse a curare, riabilitare e prevenire, e non solo a sorvegliare e punire, come ha detto bene Emilia De Biasi “in nome del diritto mite vogliamo finalmente entrare nella modernità dal volto umano”.

La seconda parte del decreto consente la possibilità di utilizzare un farmaco per patologie diverse da quelle previste al momento della commercializzazione (uso offlabel) se il farmaco stesso risulta economicamente più conveniente rispetto a un medicinale regolarmente autorizzato, evitando così il ripetersi in Italia del caso “Avastin-Lucentis”, con il problema sollevato dalla sentenza dell’Antitrust sulle due multinazionali Roche e Novartis. L’impegno successivo è che alla luce del provvedimento venga subito rivisto l’elenco dei farmaci offlabel e, soprattutto, che non si spendano soldi per fare l’ennesima sperimentazione quando esistono studi indipendenti di altissimo livello. Con questo provvedimento, si fa un passo in avanti nell’ammodernamento della normativa di materie che sono importanti per la tutela e la sicurezza della salute dei cittadini.

http://www.senatoripd.it/doc/6097/in-sintesi-il-decreto-sulle-tossico-dipendenze.htm



Categorie:Diario, Salute e sociale

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