Matteo Renzi ieri ha detto chiaramente che la Sardegna ha necessità di essere rimessa a posto e l’unico che può farlo è Francesco Pigliaru.
La grande presenza di giovani ieri nei due appuntamenti di Sassari e Cagliari testimonia la voglia di chiudere col recente passato e l’esigenza di aprire alla speranza e a nuove concrete prospettive che arriva soprattutto dalle nuove generazioni. Questo non vuol dire votare tappandosi il naso, è l’esatto contrario.
Questo vuol dire che la nostra Regione si trova ad un bivio e che a questo punto ci sono solo due strade. La prima porta a Cappellacci e a Berlusconi, alle promesse non realizzabili da fare in campagna elettorale per cercare di recuperare consensi dopo cinque anni di mal governo. Con i centri benessere fantasma, con le strade sempre finanziabili ma mai concluse, con le prospettive di una zona franca che esiste solo nella loro demagogia la Sardegna non può rialzarsi. L’altra strada è quella proposta da Francesco Pigliaru, un progetto reale, percorribile, concreto, pensato proprio per risollevare la nostra isola e dare nuova speranza ai nostri giovani.
Non ci sono alternative. Se vogliamo chiudere con cinque anni disastrosi che ci hanno messo in ginocchio abbiamo a disposizione un voto che Matteo Renzi ha definito umile prima ancora che utile. Umile perché non si basa sull’ improvvisazione populista, sugli effetti speciali da campagna elettorale. Umile perché vuole guardare al futuro mettendo a disposizione serietà, competenza ma soprattutto perché vuole dare una speranza reale ai nostri giovani e alla nostra Regione.
9 febbraio 2014
Categorie:In Sardegna
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