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Disoccupazione giovanile: il rischio che corre la Sardegna é di non prendere il treno della ripresa

By Silvio Lai on 31 agosto 2013 • ( 0 )

I dati ISTAT sulla occupazione nell’Isola raccontano il passato prossimo e il presente, ma io sono più preoccupato per il futuro.
Sono preoccupato perché la Sardegna rischia di non prendere il treno della ripresa, che timidamente appare all’orizzonte del Paese per effetto di alcune azioni del Governo Letta, a causa delle condizioni della Regione.
La principale immissione economica di denaro tramite il pagamento dei debiti alla pubblica amministrazione vede la Sardegna fanalino di coda tra le regioni del Mezzogiorno: mentre le altre regioni si inseriscono nei processi scaturiti dalle norme nazionali, potenziandole e integrandole, la Sardegna continua nel suo isolamento come se fosse su un altro continente.
D’altronde, anche sul fronte interno le iniziative non vanno a buon fine: lo strombazzato intervento di riduzione dei costi della continuità marittima non é arrivato e certo non é condivisibile l’ottimismo sul fronte della continuità aerea sul quale le nubi sono legate alla pessima gestione regionale. Per quanto riguarda il confronto Stato-Regione, sono passati già due mesi preziosi dei tre entro i quali si doveva chiudere la vertenza, grazie alla norma passata in Senato, ma il presidente Cappellacci nei tanti incontri al Ministero del Tesoro ha parlato di molte cose salvo che di questo. Sulla vicenda della riduzione Irap il governo regionale é stato sinora inesistente nelle relazioni.
Si potrebbe continuare con le politiche industriali, quelle per il lavoro o quelle per la sanità, dove di fatto si rinvia alla prossima legislatura ogni intervento (che fine ha fatto la riforma del sistema sanitario che era alla base del commissariamento delle Asl ? O gli impegni del patto per la salute).
Cappellacci é in campagna elettorale da sei mesi e ne ha davanti altri sei, ma la Sardegna non puo’ permetterselo, l’assenza di una guida seria rischia di farci pagare un conto salatissimo, non consentendo ai sardi di salire sul treno della ripresa.