Bene il decreto svuotacarceri, Regione sostenga politiche alternative. Più severità verso gli stalker e i corrotti.

Oggi il senato ha approvato definitivamente il decreto “svuotacarceri” con 157 si è 57 no. É un provvedimento che ha lo scopo chiaro e dichiarato di ridurre la pressione insostenibile dell’affollamento nei penitenziari introducendo pene alternative al carcere. É un decreto che può avere effetti anche in Sardegna dove le esperienze di pene alternative al carcere, anche attraverso la comunita il Samaritano di Arborea, sono tra le più avanzate come riconosciuto dal governo durante gli ultimi passaggi nell’isola. Purtroppo occorre ricordare che in Sardegna la Regione da ormai 4 anni non sostiene più la comunità che occupa una decina di operatori e che anche la normativa proposta dal Pd e approvata all’inizio di questa legislatura sulla possibilità di accedere alle pene alternative anche attraverso il lavoro nel settore agricolo resta inattuata come é stato ripetutamente denunciato dalle organizzazioni agricole, prima fra queste la Coldiretti Sardegna.
Il decreto svuotacarceri deve essere di stimolo per la Regione su questo fronte e deve essere l’occasione per rilanciare e rafforzare queste esperienze.
Il decreto vuole comunque tenere insieme sicurezza dei cittadini e funzione rieducativa pena, aiutando a rendere meno disumane le condizioni di detenzione e costituisce il primo di una serie di provvedimenti d’insieme che devono intervenire sul sistema carcerario italiano per arrivare ad un migliore funzionamento della giustizia amministrativa e penale italiana. Come ha giustamente detto Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione giustizia al Senato, il testo é stato integrato in punti qualificanti, escludendo alcuni reati, come quello del finanziamento illecito ai partiti, ed escludendo i recidivi gravi dai benefici. Il confine rigoroso é che i corrotti non hanno alcun vantaggio e i mafiosi restano in carcere.
Importante anche il fatto che attraverso questo passaggio in Senato come ha ricordato il vicepresidente Valeria Fedeli si sia fatto un passo in avanti nella protezione delle donne dagli aggressori, eliminando la possibilità che uno stalker attenda il giudizio agli arresti domiciliari perché troppo spesso lo stalking é l’anticamera del femminicidio.



Categorie:Diario

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